Viias scrive al Corriere della Sera per un’errata informazione sul Diesel
Gentile direttore,
Secondo le maggiori autorità sanitarie internazionali, a partire dell’Organizzazione mondiale e della sanità (sue linee guida sulla qualità dell’aria del 2005) il biossido d’azoto è tutt’altro che innocuo. Lo ribadisce più di recente il Comitato speciale del Regno Unito sugli effetti sanitari dell’inquinamento dell’aria (COMEAP, 2014). In Italia lo studio Viias, finanziato dal Ministero della salute e coordinato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio, mostra che l’inquinamento atmosferico è responsabile ogni anno in Italia di circa 23.000 decessi attribuibili al biossido di azoto, pari al 4% di tutte le morti (esclusi gli incidenti). Gli effetti sono maggiori al Nord e il solo rispetto dei limiti di legge salverebbe 14.400 vite all’anno. Lo studio VIIAS fornisce una mappa dettagliata degli impatti ambientali e sanitari dell’inquinamento dell’aria, mostrando quanto politiche adeguate potrebbero far guadagnare in termini di riduzione di malattie e mortalità, ridurre le disuguaglianze sul territorio e risparmiare risorse pubbliche. Il risultato delle analisi consente inoltre di mettere a fuoco come è cambiata la natura dell’inquinamento atmosferico negli ultimi dieci anni, individuando nella combustione di biomasse per il riscaldamento e negli scarichi dei veicoli Diesel i due principali bersagli verso cui indirizzare nuove misure preventive.
Il caso scoppiato in questi giorni ci fa capire la gravità delle conseguenze del “ trucco” applicato ai test di collaudo. Emissioni più alte di quanto dichiarato comportano infatti più decessi, ogni giorno che passa.
Cordiali saluti
Francesco Forastiere, per il Progetto nazionale Viias