Viias: l'inquinamento
in Italia attraverso i dati

Il progetto Viias presenta la prima mappa dettagliata dell’impatto sanitario dell’inquinamento in Italia. Al Nord il 65% della mortalità. Biomasse e Diesel principali minacce per la salute. Il rispetto della legge salverebbe 11.000 vite all’anno.

Applicando sofisticati modelli previsionali della concentrazioni degli inquinanti su tutto il territorio nazionale, il progetto VIIAS ha stimato sia l’esposizione della popolazione italiana, sia la mortalità totale che quella per malattie respiratorie, cardiocircolatorie e tumore del polmone in tutta Italia fino al dettaglio regionale. Ecco i dati più rilevanti raccontati attraverso mappe e infografiche.

Qualità dell'aria e mortalità nelle province italiane

Nel 2005 il numero di decessi attribuibili all’inquinamento è stato, rispettivamente, 34.552 per il PM 2.5, 23.387 per l’NO2 e 1.707 per l’O3, nel 2010 si è osservata una forte diminuzione per il PM 2.5 (21.524) e l’NO2 (11.993), soprattutto per le ridotte emissioni dovute alla recessione economica, mentre nel 2020 cle, nonostante i miglioramenti tecnologici e le politiche adottate, si ha uno scenario tutt’altro che migliorato rispetto a dieci anni prima (28.595 morti per PM 2.5, 10.117 per NO2).
Il progetto VIIAS ha previsto due scenari alternativi, sempre al 2020:
- il primo (2020 t1) ipotizza la completa adesione in tutta Italia ai limiti di legge previsti dalla normativa europea e nazionale;
- il secondo (2020 t2) prevede una riduzione uniforme del 20% delle concentrazioni di inquinanti sul territorio.
Nell’uno come nell’altro scenario si otterrebbe un risparmio di vite, rispetto al 2005, di 11.000 per il PM 2.5 e 14.000 per l’NO2 nel primo e di 16.000 per il PM 2.5 e 18.000 per l’NO2 nel secondo.

Legenda: E' stata definita una scala di colori per ogni inquinante, ciascuna delle quali va da 0 (colore chiaro) al massimo osservato (colore scuro), rispettivamente 268 per PM 2.5, 234 per NO2 e 14 per O3. Puntare sulle province per visualizzare i valori del tasso; allo stato iniziale vengono visualizzati i dati della provincia con il tasso di mortalità più alto.

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Gli scenari 2020 t1 e 2020 t2 mostrano come l’effettivo rispetto dei limiti previsti dalla normativa vigente, e soprattutto l’ulteriore diminuzione del 20% della concentrazione media annuale degli inquinanti, avrebbero ricadute assai positive sulla salute pubblica.

Mesi di vita persi a causa del PM 2.5

L’inquinamento accorcia mediamente la vita di ciascun italiano di 10 mesi; 14 per chi vive al Nord, 6,6 per gli abitanti del Centro e 5,7 al Sud e isole. Gli effetti sono maggiori al Nord e il solo rispetto dei limiti di legge salverebbe 11.000 vite all’anno.

Legenda: L'anello bianco corrisponde al numero di mesi di vita persi in Italia nel 2005. Le visualizzazioni successive consentono di apprezzare il guadagno di mesi di vita fra lo scenario base 2005, cerchio bianco, e gli scenari successivi. Gli scenari 2020 target 1 e 2020 target 2 sono inoltre confrontati con lo scenario 2020 cle, rappresentato nello sfondo. Sotto, le stesse differenze per area geografica.

Il rispetto dei limiti avrebbe ricadute positive anche sull’economia: seguendo le statistiche del’OMS, infatti, 10.000 decessi evitati all’anno corrispondono a circa 30 miliardi di euro.

Mortalità per macroaree

Come atteso, l’inquinamento colpisce maggiormente il Nord (per il 65% del totale), in generale le aree urbane congestionate dal traffico e le aree industriali. Anche la combustione di biomasse (principalmente legno e pellet) è responsabile della maggiore incidenza di morti e malattie per l’esposizione al particolato.

Legenda: Sono state definite due scale sui valori del tasso di mortalità ogni 100.000 abitanti, una per gli inquinanti PM 2.5 e NO2 ed una per O3 short e O3 long, mettendo in fila i diversi scenari (in colore pieno gli scenari 2005 e 2010). Puntare sui grafici per visualizzare i singoli dati.

PM 2.5
NO2

Per l'ozono è necessari distinguere tra:
- mortalità short term per cause naturali attribuibile a O3 annuale al di sopra della soglia di 70 µg/m3
- mortalità long term per cause respiratorie attribuibile a O3 estivo al di sopra della soglia di 70 µg/m3

O3 short
O3 long

Mortalità per Regione

Mortalità attribuibile all'inquinamento atmosferico nelle Regioni italiane per ciascun inquinante nel 2005, 2010 e nei 3 scenari 2020.

Legenda: E' stata definita una medesima scala sui valori di tasso di mortalità ogni 100.000 abitanti per i tre diversi inquinanti, ed è possibile dunque un confronto diretto tra loro. Le linee mostrano l'evoluzione temporale (2005 - 2010 - 3 scenari 2020) per i tre inquinanti, rispettivamente verde per PM 2.5, rosso per NO2 e blu per O3 short e long. I tre scenari sono rappresentati da differenti linee tratteggiate, puntare sul grafico per osservare i dati.

Vivere oltre i limiti

Il 29% della popolazione italiana vive in luoghi dove la concentrazione degli inquinanti è in media sopra la soglia di legge.

Legenda: Sono state messe in evidenza le provincie che superano i limiti di soglia.
- PM 2.5 = concentrazione media annua non superiore a 25 µg/m3;
- NO2 = concentrazione media annua non superiore a 40 µg/m3;
- O3 = concentrazione media massima in un intervallo di 8 ore di 120 µg/m3 (soglia che non può essere superata per più di 25 giorni in un anno).
Puntare sul grafico per osservare i singoli valori della concentrazione media annua; allo stato iniziale vengono visualizzati i dati della provincia con la concentrazione media più alta.

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Lo studio VIIAS mostra come la riduzione significativa delle emissioni avvenuta negli ultimi dieci anni non si è tradotta in un abbassamento proporzionale delle esposizioni, soprattutto in quelle aree del paese (come la Pianura Padana) caratterizzate da condizioni fisiche e meteorologiche difficili.