Emissioni

Gli inquinanti oggetto della valutazione sono legati in primo luogo alle emissioni dovute al traffico veicolare (NOx) e alla combustione della biomassa nel riscaldamento domestico (PM2,5). Gli ossidi di azoto sono inoltre tra i principali precursori della componente secondaria del particolato in atmosfera e, insieme ai Composti Organici Volatili Non Metanici (COVNM), sono precursori dell’ozono che è un inquinante secondario (cioè non esistono emissioni di ozono).

L’Agenzia Ambientale Europea (EEEA) ha registrato nel periodo 2002-2011 un generale miglioramento del trend dell’inquinamento con riduzioni delle emissioni di PM primario (-14% per i PM10, e -16% per PM2.5 e dei suoi principali precursori, -27% per gli ossidi di azoto). Nel settore trasporti, grazie alla progressiva riduzione delle emissioni dei veicoli Euro 4 e del passaggio agli Euro 5 nel 2009, si è osservata una forte riduzioni delle emissioni: -24% per il PM10, -27% per il PM2.5 e -31% per NOX.
La progressiva diminuzione delle emissioni veicolari ha fatto sì che il contributo delle emissioni di particolato da traffico veicolare da usura, in particolare di freni e pneumatici e abrasione del manto stradale, stia diventando percentualmente più importante.

Accanto alla riduzione delle emissioni da trasporto su strada si evidenzia la crescita delle emissioni da riscaldamento, sostenute essenzialmente dall’incremento della combustione di biomassa legnosa (legna, pellet ecc) nel settore domestico. Le biomasse usate come combustibile provocano infatti l’immissione nell’ambiente di polveri e idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Al 2012 lo share del settore riscaldamento sul totale delle emissioni si attesta nell’intorno del 50%.

Emissioni nazionali di PM2,5 (ISPRA, RT 203/2014)

Per quanto riguarda gli ossidi di azoto (NOx), il settore trasporti al 2012 costituisce circa il 50% delle emissioni totali e di queste il 91% è dovuto ai veicoli diesel.

Emissioni nazionali di NOx (ISPRA, RT 203/2014)